Eine Zeitschrift für Deutschlehrerinnen und Deutschlehrer in Italien

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1 Eine Zeitschrift für Deutschlehrerinnen und Deutschlehrer in Italien Januar bis Juni 1998

2 Impressum Herausgeber: Goethe-Institut Rom, Via Savoia 15, Rom, Tel 06/ , Fax 06/ , Verantwortlich: Susanne Höhn Redaktion: Susanne Höhn, Jutta Mücke, Simone Lenz, Klaus Dorwarth, Uwe Reissig Gestaltung: Andrea Wöhr Druck: Ferrazza & Bonelli Die Redaktion von lädt alle LeserInnen ein, sich durch Beiträge, Fragen oder Leserbriefe an der Diskussion zu beteiligen. Redaktionsschluß dieser Ausgabe war der 15. November 1997; Redaktionsschluß der nächsten Ausgabe ist der 10. Juni Bildnachweis Bei den abgedruckten Bildern handelt es sich zum größten Teil um Werke italienischer SchülerInnen, die im Jahre 1988 im Rahmen des Wettbewerbs Il tedesco, perché? entstanden sind. S. 19 und 34 Foto Thomas Brussig von Lothar Reher, Berlin; S. 19 und 34 Foto Jens Sparschuh von Peter Peitsch, Hamburg; S. 19 und 35 Foto Angela Krauß von Renate von Mangoldt, Berlin. Adressen Goethe-Institute in Italien GOETHE-INSTITUT GENUA Via Peschiera, Genova Tel 010/ Fax 010/ GOETHE-INSTITUT MAILAND Via San Paolo, Milano Tel 02/ Fax 02/ GOETHE-INSTITUT NEAPEL Riviera di Chaia, Napoli Tel 081/ Fax 081/ GOETHE-INSTITUT PALERMO Via Vaccarini, Palermo Tel 091/ Fax 091/ goethespr@neomedia.it GOETHE-INSTITUT ROM Via Savoia, Roma Tel 06/ Fax 06/ mc1849@mclink.it GOETHE-INSTITUT TURIN Piazza San Carlo, Torino Tel 011/ Fax 011/ goethe.p@inrete.it GOETHE-INSTITUT TRIEST Via del Coroneo, Trieste Tel 040/ Fax 040/ goethets@intertrade.it ZENTRALVERWALTUNG DES GOETHE-INSTITUTS IN MÜNCHEN Helene-Weber-Allee, 1 D München Postanschrift: Postfach D München Tel 0049/89/ Fax 0049/89/ zentralverwaltung@goethe.de Internet Botschaft und Generalkonsulate der Bundesrepublik Deutschland BOTSCHAFT DER BUNDESREPUBLIK DEUTSCHLAND Via Po, 25/C Roma Tel 06/ Fax 06/ KONSULAT Via Francesco Siacci, 2/C Roma Tel 06/ Fax 06/ Generalkonsulate GENERALKONSULAT GENUA Cas. Postale 1296 Via S. Vincenzo, 4/ Genova Tel 010/ Fax 010/ GENERALKONSULAT MAILAND Via Solferino, Milano Tel 02/ Fax 02/ GENERALKONSULAT NEAPEL Via Crispi, Napoli Tel 081/ Fax 081/ Fachberaterinnen KARIN HARTMANN Via Marconi, Pergine (TN) Tel und Fax 0461/ D AGMAR LUCKS Via di Casaglia, Bologna Tel und Fax 051/ Weitere Adressen finden Sie auf Seite 46.

3 INHALT Schwerpunktthema Scambi culturali Antonio Augenti La società del vedere deve essere anche quella del vivere Uwe Reissig Kommunikation, Sprache, Austausch, Schul- und Schülerpartnerschaften Astrid Donadini In Europa per mano dal concetto di scambio al concetto di mobilità Enrico Stolfi A proposito di Socrates Lingua Azione E Akzent - Primarschule Klaus Dorwarth Vorwort zum Akzente-Thema Primarschule Rosella Intrito Lombardia poliglotta? Mimma Siddi Siamo arrivati al capolinea..., ma si prosegue! Gerardo Garzone Bambini poliglotti in Europa Renzo Tonolo L insegnamento delle lingue straniere come svolta pedagogico-culturale Veranstaltungen und Fortbildungsseminare der Goethe-Institute Sonstiges Genua Neapel Rom Turin Mailand Palermo Triest Jutta Mücke Internetforum Karin Hartmann Ambulante Wanderprediger für Deutsch als Fremdsprache oder die Arbeit der Fachberater in Italien Donatella Ponti Strumenti per la formazione e l aggiornamento a distanza Zu guter Letzt weitere Informationen und Tips

4 LA SOCIETÀ DEL VEDERE DEVE ESSERE ANCHE QUELLA DEL VIVERE IL VALORE DEGLI SCAMBI CULTURALI Antonio Augenti* 2 Obwohl wir in einer Informationsgesellschaft leben, in einer Gesellschaft, wo nur noch mit dem Auge wahrgenommen wird, hat die Schule die Aufgabe, die zwischenmenschlichen Beziehungen wieder herzustellen. So weist das Rundschreiben vom 23. Juli 1997 darauf hin, daß die Austauschprogramme, die das Erziehungsministerium seit langem plant, der Erziehung zum Verständnis und zur Akzeptanz des Fremden, der Erziehung zum Frieden dient. Nur in der persönlichen Begegnung mit dem Fremden in einer anderen Kulturgesellschaft kommt es zu einer echten Beziehung und Öffnung. Im letzten Jahr waren bereits 209 Klassen mit insgesamt 4154 Schülern zu einem kulturellen Austausch in Deutschland. Problematisch ist im Moment noch entsprechende Partnerschulen zu finden, die ähnliche Themenbereiche vertiefen wollen und gemeinsame Lern/ Lehrziele verfolgen. Die wertvolle Zusammenarbeit zwischen dem italienischen und deutschen Erziehungsministerium über die Botschaften und die Kulturinstitute verspricht eine positive Wende in der erzieherischen Arbeit, die den Jugendlichen das Kennenlernen ihrer und der fremden Kultur ermöglicht. *Antonio Augenti è Direttore Generale della Direzione Generale degli Scambi Culturali del Ministero della Pubblica Istruzione Proprio nella società dell informazione, in una società che è sempre più villaggio globale, dove ciascuno può vedere in tempo reale ciò che accade nei luoghi più lontani, nella società del vedere, per riprendere l espressione di Italo Calvino nelle sue Lezioni americane, la scuola ha l immane compito di recuperare il valore del rapporto interpersonale, affinché, appunto, la società del vedere sia anche la società del vivere. Nel momento in cui in Europa sono cadute molte barriere tra una nazione e l altra è ormai norma la libera circolazione dei lavoratori e dal 26 ottobre 1997 anche quella dei viaggiatori sempre più i giovani devono essere in grado di diventare protagonisti attivi nell incontro con altre culture, con altri modi di concepire e strutturare la realtà e non semplici fruitori passivi dei messaggi informativi degli strumenti di comunicazione. Oggi si può dire che, alla mobilità delle cose, degli oggetti materiali, si è sostituita la mobilità dei messaggi, cioè delle informazioni immateriali, tanto è vero che l Unione Europea, ad esempio, ha calcolato che il 50 per cento dei lavoratori e l 80 per cento dei neoassunti non maneggia beni materiali, ma beni immateriali, cioè informazioni. A conferma di ciò ricordiamo come Nicholas Negroponte, direttore del MediaLab del Massachussetts Institute of Technology abbia coniato uno slogan molto efficace per definire questa trasformazione. Stiamo passando egli dice dagli atomi ai bits. Solo con l incontro personale con l altro, con il diverso da sè sul piano etnico, linguistico e culturale, si instaura un vero rapporto di convivenza, di compartecipazione, in cui ci si arricchisce vivendo Ma allora dobbiamo chiederci perché favorire tuttora gli scambi rispettivamente di docenti e di studenti di Paesi diversi, quando protrebbero molto più comodamente comunicare per via elettronica?

5 SCHWERPUNKTTHEMA SCAMBI CULTURALI anche progettare percorsi didattici che prevedano l inserimento e la partecipazione ad attività di comprovata valenza educativa, finalizzate al confronto e all educazione interculturale e realizzate di intesa e in accordo con Organismi e Istituzioni internazionali. 3 esperienze comuni, confrontando il proprio essere in un atteggiamento di apertura e di disponibilità. In questa linea lo scambio culturale che la nostra Direzione da tempo progetta e realizza come componente strategica del momento educativo non è il viaggio turistico, importante certo, ma non compito della scuola: lo scambio che le nostre scuole, i nostri docenti programmano ha come scopo la crescita personale dei ragazzi attraverso l ampliamento degli orizzonti culturali, l educazione alla comprensione delle diversità, alla loro accettazione e valorizzazione e, quindi, come fine ultimo, l educazione alla pace. In tale chiave questa Direzione Generale ha promosso molteplici scambi anche con la Germania, che hanno visto lo scorso anno la partecipazione di 209 classi per complessivi 4154 alunni. Naturalmente occorre fare ancora passi in avanti, in quanto la realizzazione di un progetto di scambio In questa chiave lo scambio viene ad assumere una valenza prioritaria nella strutturazione di progetti educativi trasversali alle discipline, in cui lo scambio stesso diventa uno strumento attraverso il quale le conoscenze si traducono in esperienze e quindi conducono a un reale patrimonio culturale. La C.M. del 23 Luglio 1996, n. 358, che regolamenta gli scambi educativi con l estero, rappresenta un momento particolarmente significativo in cui si formalizza definitivamente il passaggio dello scambio da viaggio a progetto educativo. Ma vediamo più da vicino i passaggi fondamentali che definiscono questa rinnovata impostazione. Vi si dice, infatti, che le iniziative internazionali devono essere inserite nella Programmazione Didattica della Scuola per quanto riguarda la definizione degli obiettivi formativi, l individuazione delle strategie metodologiche, l elaborazione delle sequenze didattico-organizzative, la verifica e valutazione degli esiti raggiunti. Vi si aggiunge, pertanto, che ciascuna scuola, nel programmare uno scambio, può proporsi il fine di realizzare un vero e proprio progetto didattico comune con una o più scuole straniere (scambi bilaterali, o scambi multilaterali) da svolgere nel corso di uno o più anni scolastici. E naturalmente può richiede un impegno organizzativo, professionale e culturale sempre più mirato. Un punto particolarmente delicato rimane ancora quello della ricerca di una scuola-partner che abbia in comune l indirizzo di studi, l interesse per l approfondimento di un tema specifico e l inserimento in un contesto socio-culturale simile. Riteniamo che la preziosa collaborazione tra il Ministero della Pubblica Istruzione italiano e quello tedesco, attraverso i contatti con le Ambasciate e gli Istituti di cultura dei due Paesi, consentirà un potenziamento di queste attività educative che certamente contribuiscono a consolidare la reciproca conoscenza dei giovani di due culture portatrici di valori umani, letterari, artistici, scientifici particolarmente significativi.

6 KOMMUNIKATION, SPRACHE, AUSTAUSCH, SCHUL- UND SCHÜLERPARTNERSCHAFTEN EINIGE ANMERKUNGEN ZU SINN UND ZWECK VON AUSTAUSCHPROGRAMMEN Uwe Reissig* 4 Il progresso tecnico, scientifico ed economico, in una società dove le informazioni viaggiano sempre più velocemente, esige un atteggiamento aperto, flessibile e senza pregiudizi nell ambito non solo del proprio contesto nazionale ma anche europeo ed internazionale. Questo modo di porsi è importante soprattutto per i giovani che nella scuola trovano la giusta sede in grado di organizzare scambi culturali tra altre scuole e altri studenti anche provenienti da più Paesi (programmi dell Unione Europea: Lingua, Socrates ecc.). In un Europa unita questo è il modo migliore per conoscere le diverse realtà e anche per acquisire una maggiore consapevolezza del valore della propria identità. Con i nuovi mezzi di comunicazione (via Internet, ) è possibile trasmettere la propria realtà, integrandola con quelle degli altri Paesi. Oltre ad alcuni suggerimenti su come avviare in modo corretto e proficuo uno scambio culturale, che deve avere come scopo principale non la mera realizzazione del progetto ma lo sviluppo di contatti personali e professionali, viene segnalata l esigenza di infrastrutture che siano di sostegno a tali iniziative. Quelle esistenti, (tra le altre anche i Goethe- Institut in Italia) spesso viaggiano parallelamente senza raccordarsi tra loro. La casa editrice Paravia ha invece pubblicato una raccolta dei vari partneriati, progetti e scambi culturali che costituisce un importante strumento a cui poter far riferimento. *Uwe Reissig ist Leiter der Pädagogischen Verbindungsstelle des Goethe-Instituts Rom Konkret bedeutet das eine möglichst frühzeitige Orientierung der Jugendlichen auf dieses Ziel hin. Der Ort, an dem eine derartige Orientierung stattfinden soll und auch kann, ist in erster Linie die Schule. Die Erziehungssysteme der Länder tragen dem bereits ansatzweise Rechnung, indem sie verstärkt im Rahmen von Städtepartnerschaften, Schul- und Schülerpartnerschaften Austauschprogramme organisieren. Sicher ein guter Ansatz. Die Europäische Union initiiert seit sieben Jahren umfassende Inititativen im Bereich Schul- und Schüleraustausch vor allem in den Programmen LINGUA, jetzt Sokrates. Auch hier ist die Tendenz steigend, nicht zuletzt wegen der verlockenden ECUs, die es den Schulen ermöglichen, ihr eigenes Budget und das von Eltern, Schülern und Kommunen zu schonen. Die Ergebnisse sind zusehends ermutigender, zumal immer mehr Schulen bi-,tri- und multinationale Projekte mit vielschichtigen Inhalten durchführen, immer unter der Prämisse einer gewissen Ziel- aber auch Verkehrssprache (die zumeist Englisch ist). Die Neuen Medien, insbesondere Internet und erleichtern das Verfolgen der Ziele und gerade im Bereich des Sprachtransfers wird bei der Anbahnung von Kontakten mit anderen Schülern und Lehrern so manche sprachbedingte Hemmschwelle durch die relative Anonymität überwunden. Der wissenschaftliche und technische Fortschritt, die Globalisierung der Wirtschaft und die zunehmende Vernetzung der Welt in der sogenannten Informationsgesellschaft bilden neue Gesellschaftsstrukturen, die eine offene, flexible und vorurteilslose Reaktion der Bürger notwenig machen. Dies gilt sowohl im Kontext des eigenen Landes wie auch im europäischen sowie internationalen Zusammenhang. Im Zuge der Idee eines vereinten Europas sind Schulund Schülerpartnerschaften sicher eines der idealsten Mittel, kulturelle Verschiedenheiten im Kontext der Alltagswirklichkeit zu erleben und richtig einzuschätzen. Dies ist langfristig eine der entscheidensten Erfahrungsmöglichkeiten zum Abbau von Vorurteilen und zur Anerkennung der kulturbedingten Eigenheiten einer Nation und damit ihrer Bürger. Nur so sind wir auch in der Lage, unsere nationalen Besonderheiten als Werte zu bewahren und zu pflegen. Das Euromüsli muß nicht kommen. Austauschprogramme können

7 SCHWERPUNKTTHEMA SCAMBI CULTURALI vielmehr dazu beitragen, Individualismus und nationale Eigenheiten wieder höher zu bewerten, zugleich aber Erfahrungen anderer und mit anderen Nationen zu integrieren, die das Bewußtsein und damit das Selbstbewußtsein der Bürger stützen und stärken. Das bedeutet praktisch ein sich optimal ergänzendes europäisches Staatennetz. Aus diesem Grunde möchten wir als Abteilung für Pädagogische Verbindungsarbeit nochmals mit Nachdruck die wichtige Funktion von Austauschmaßnahmen betonen, zugleich aber einen Erfahrungstip weitergeben, nämlich: Austauschprogramme und -intitiativen haben zwischenmenschliche Beziehungen zur Grundlage; aus diesem Grunde sollte man nicht in wilde Projektitis verfallen, nur um irgendein Projekt zu machen. Vielmehr sollten zunächst die Kontakte angebahnt werden und dann mit der organischen Entwicklung der Kontakte an die Realisierung einer Projektidee gedacht werden. Das Ziel sollte nicht nur das kurzfristig erreichbare Projektergebnis sein, sondern vielmehr der kontinuierliche Aufbau von persönlichen Beziehungen und Arbeitskontakten mit allen interkulturellen Implikationen. Nur so scheint meines Erachtens eine dauerhafte Partnerschaft sinnvoll. Dazu bedarf es nicht nur der Initiative und Ideen vielmehr bedarf es auch einer lnfrastruktur mittels derer die Aufnahme von Kontakten erleichtert wird. Wie Sie sicher schon selbst erfahren haben, existieren bereits etliche Initiativen, die mit dem Aufbau von Datenbanken und der Vermitlung von Kontakten beschäftigt sind (auch die Goethe-Institute in Italien). Zum Teil laufen diese Initativen parallel, ohne das einer von dem anderen weiß. Jetzt endlich gibt es eine zusammenfassende Arbeit, die in anschaulicher und praxisgerechter Weise alles zusammenfaßt, was die Realisierung von Partnerschaften, Projekten etc. erleichtert, nämlich: Fernstudienbrief Kontakte knüpfen FSE 9 - Beiheft Italien, Verlag PARAVIA Autoren: Elena Bruno, Raffaela Franch, Tiziana Lain, Giuseppina Spriano Adresse: G.B. Paravia & C. SpA Torino - Corso Trapani, 16 Tel 011/ Fax 011/ Wenn Sie konkrete Fragen zum Beiheft haben, können Sie sich auch wenden an: Università di Torino: prof.ssa Donatella Ponti, Fax 011/ , pontid@cisi.unito.it (per i contenuti della collana e dei singoli volumi) Wenn Sie aiso Interesse an Schul- und Schülerpartnerschaften haben, so können Sie sich immer auch an das nächste Goethe-Institut in Ihrem Umkreis wenden. Wir sind stets bemüht, Kontakte zu vermitteln oder Informationen zu geben. In diesem Zusammenhang möchten wir auch auf den Server des Goethe-Instituts in München hinweisen, wo Sie jederzeit auf einem Anmeldeformular Ihren Wunsch nach einer Internet-Klassenpartnerschaft kundtun können: Internetadresse: 5

8 IN EUROPA PER MANO DAL CONCETTO DI SCAMBIO AL CONCETTO DI MOBILITÀ Astrid Donadini* 6 Das Austauschprogramm der Europäischen Gemeinschaft Leonardo da Vinci ermöglicht Auslandsaufenthalte auch für Jugendliche, die sich in der beruflichen Ausbildung befinden. Sie bekommen die Möglichkeit, das Land, dessen Sprache sie lernen, besser zu verstehen. Dabei soll der Austausch dem Sich-Erkennen in der fremden Kulturgesellschaft dienen wie auch der kritischen Auseinandersetzung mit derselben. Der Auslandsaufenthalt setzt voraus, daß Jugendliche ihre Arbeit, Freizeit und ihren Alltag zu organisieren wissen, was gewisse Flexibilität, Mobilität und Sprachkenntnisse erfordert. Als Beispiele werden Stages 1996 und 1997 in Bremen (Deutschland) und 1997 in Hamina (Finnland) angeführt. Schon in der Vorbereitungsphase bis hin zur Durchführung kam es zu positiven Ergebnissen. Besonders wurde bei den Jugendlichen das Erlernen von Fremdsprachen motiviert. Es wurde erkannt, daß bestimmte berufliche Kompetenzen für eine europäische Multigesellschaft eine wichtige Voraussetzung sind, zu der als zweite Fremdsprache neben Französisch in bestimmten italienischen Regionen auch Deutsch gehört. *Astrid Donadini ist Lehrerin am Istituto Tecnico Da Passano in La Spezia und Vorstandsmitglied beim italienischen Deutschlehrerverband ADILT, wo sie sich insbesondere um EU-Belange und Partnerschaftsprogramme kümmert. Il programma d azione comunitario Leonardo da Vinci prevede la possibilità di realizzare collocamenti/stages all estero anche per giovani in FPI (formazione professionale iniziale). Ciò significa che gli alunni degli istituti tecnici e/o professionali, che, finora, hanno potuto effettuare (come gli alunni di qualsiasi scuola di ogni ordine e grado) soggiorni all estero nell ambito delle attività di scambio culturale promosse, su iniziativa dei singoli docenti di lingua straniera hanno oggi una possibilità in più: possono, cioè, confrontarsi con la realtà economica del Paese di cui studiano la lingua e/o di altri Paesi Europei, usando le lingue maggioritarie (Inglese-Tedesco-Francese), come lingue veicolari. Che cosa cambia nel ruolo del docente da promotore di scambi culturali a promotore di collocamenti di giovani in Europa? Cambia molto. Il cambiamento è, in una qual misura, paragonabile al momento in cui il giovane esce di casa, cerca di iniziare il suo percorso di vita in forma autonoma ed i genitori non possono far altro che augurarsi di avergli dato tutti gli insegnamenti necessari per essere in grado di affrontare e superare gli inevitabili ostacoli che il giovane incontrerà sul suo cammino. Lo scambio, infatti, è finalizzato principalmente a mettere a confronto l alunno con un ambiente socio-culturale diverso dal proprio e a riconoscersi nella diversità, tanto non solo da accettare il diverso da sè, ma, attraverso lo sviluppo di capacità critica e autocritica, da affermare se stesso in una realtà più ampia, nel nostro caso: europea. Durante questa operazione il docente è l interlocutore principale del giovane, è colui che lo prepara all esperienza, lo guida e lo assiste durante l esperienza di soggiorno e lo aiuta nella fase di analisi e rielaborazione dell esperienza stessa. Il collocamento/stage all estero prevede, invece, che il giovane non solo gestisca se stesso in una realtà socio-culturale per lui nuova, bensì sappia inserirsi nella realtà economica del territorio, in cui svolge lo stage. In questo caso, il ruolo del docente accompagnatore (non necessario, autorizzato solo in caso di presenza di minori ) è simile a quello del medico di base. È un ruolo importante ma diverso, il docente interviene, infatti, dopo la fase iniziale di presentazione del giovane all azienda e/o ente in cui verrà effettuata l esperienza di stage, ogni qualvolta il giovane ne faccia esplicita richiesta. Il giovane, cioè, deve dimostrare di saper gestire il rapporto di lavoro, il tempo libero e la sua quotidianità. È chiaro, da quanto detto, che l alunno che non ha mai fatto esperienza di scambio culturale si troverà in maggiori difficoltà nel caso si trovasse a dover affrontare, come primo contatto con l estero, un esperienza di stage. Ma quali sono gli ostacoli da superare, affinchè lo stage sia un momento di crescita nella consapevolezza che un futuro di lavoro, per i giovani di oggi, è strettamente connesso all assimilazione di concetti-chiave, quali la flessibilità e la mobilità? Problemi di competenza linguistica (soprattutto riscontrabili in alunni provenienti da ambiti linguistici cosiddetti minoritari, v. italiani) e

9 SCHWERPUNKTTHEMA SCAMBI CULTURALI di adattamento sono senz altro gli ostacoli maggiori, soprattutto se si presentano contemporaneamente, come può facilmente accadere nel caso in cui l alunno non abbia mai avuto occasione e/o volontà di uscire dal proprio nucleo socio-familiare. Dal punto di vista dell inserimento aziendale in Italia un ulteriore ostacolo è costituito dalla mancanza della figura del tutor, che gestisce e guida i rapporti interpersonali del giovane all interno dell azienda, ne programma e controlla l attività durante lo stage. Ed ora alcune osservazioni sulle esperienze fatte con allievi dell Istituto Tecnico Commerciale Manfredo da Passano della Spezia nel 1996 e nel 1997 in Germania (Brema), e, sempre nel 1997, in Finlandia (Hamina) per la realizzazione di un progetto di collocamenti/stages Leonardo, dal titolo: Il ragioniere come consulente professionale europeo. L esperienza globale, durante lo svolgimento dei primi stages, in Germania nel 1996 e in Finlandia nel 1997, è stata sia di tipo formativo, sia di tipo lavorativo, in quanto gli alunni sono stati inseriti nei sistemi scolastici preposti alla FPI (Formazione Professionale Iniziale), per un confronto dell offerta formativa nei Paesi-partner nella realizzazione del programma Leonardo. In Germania, a Brema, in cui la lingua veicolare degli alunni coincideva con la lingua dell ambiente socioculturale, è stato possibile inserire in azienda gli alunni sia nel 1996, sia poi nel Nel 1996 la disponibilità ad accogliere degli stagisti italiani è stata offerta da: case di import/export (Spedition Hogenkamp e Spedition Holko), agenzie di viaggio (Mare-Reisebüro), industrie (Mercedes Benz, Kraft-Jacobs-Suchard, Meistermarken Werke, Kellog s), agenzie pubblicitarie (VP-Werbeagentur), grandi magazzini (Karstadt), istituti bancari (Sparkasse Bremen), media (Weser Kurier), imprese artigianali (Tischlerei Henn). Da questa prima esperienza è emersa anche l importanza del rapporto tra Il ragioniere come consulente professionale europeo e il settore dei media. Per questo motivo, nel 1997 gli stages sono stati effettuati presso alcuni dei media più diffusi a Bremen: Radio Bremen 4 e Radio 107.1, per quanto riguarda le trasmittenti radiofoniche locali, e, come giornali, Prinz Stadtanzeiger, Weser Kurier e A bis Z. In Finlandia, come lingua veicolare, è stato usato l Inglese. L esperienza è stata soprattutto di tipo formativo, data l innegabile difficoltà di inserimento nell ambiente socio-linguistico-culturale finnico, così diverso per gli alunni italiani. Grazie al sistema di formazione professionale finlandese, anch esso, come in Germania, basato sull alternanza scuola-lavoro, agli alunni italiani è stata offerta la possibilità di effettuare la loro esperienza di stages nei centri di formazione, con approfondimento di tematiche di carattere prettamente commerciale, come logistics sulle tecniche del trasporto marittimo e sulla navigazione in Internet, per effettuare delle ricerche specifiche. Gli stages in Germania e in Finlandia sono stati realizzati grazie al rapporto di collaborazione, instauratosi tra i docenti di tedesco di vari Paesi Europei, partner, dal 1995, in un progetto Comenius, Azione 1, coordinato dalla Handels-und Höhere Handelsschule di Brema. L esperienza, dalla fase di progettazione a quella di realizzazione, si è dimostrata, in entrambi i Paesi, particolarmente positiva sotto il profilo della cooperazione didattica transnazionale che ha permesso di approfondire, attraverso analisi contrastive, aspetti e tematiche relative allo sviluppo della FPI, con particolare interesse per il rapporto scuola/mondo del lavoro e scuola/sviluppo socio-economico del territorio. Rilevante, inoltre, è stato l impatto sull incremento della motivazione allo studio delle lingue, da parte dei giovani. Nella valutazione dei programmi svolti è stato evidenziato quanto risulti essenziale che il ragioniere quale consulente professionale europeo possegga ben determinate competenze-chiave, per potersi inserire in una realtà multi-etnica e multi-culturale, quale quella europea. Tra le più importanti è, senz altro, la conoscenza di almeno due lingue europee tra le 11 ufficiali comunitarie. Per il bacino centro/nord/est europeo, oltre all inglese, è importante il tedesco, mentre per il bacino centro/sud/ovest il secondo posto spetta alla lingua francese. È chiaro, però, che, soprattutto da un punto di vista economico-commerciale e occupazionale, dovendosi intersecare i vari ambiti europei, la salvaguardia dell eterogeneità nell offerta di formazione linguistica facilita l inserimento dei giovani nel mondo socio-economico europeo. Fondamentale, inoltre, è la capacità d uso dei più aggiornati sistemi informatici. Oltre ad una formazione professionale, basata su un costante rapporto tra scuola e mondo del lavoro, un ruolo importantissimo ricopre lo sviluppo della formazione di base dell alunno. Egli, infatti, deve essere in grado di gestire il suo percorso formativo, in modo autonomo, attraverso lo sviluppo di capacità quali la creatività, l iniziativa, lo spirito d impresa, per poter contribuire alla realizzazione di un Europa Unita dei cittadini, non solo delle monete! 7

10 A PROPOSITO DI SOCRATES LINGUA AZIONE E LUCI ED OMBRE DEL PROGETTO DI INTEGRAZIONE Enrico Stolfi* 8 12 Schüler der 4E des Liceo Scientifico Leonardo da Vinci aus Jesi waren im Rahmen eines Lingua-Projekts mit ihrem Lehrer E. Stolfi im Oktober Tage in München. Kulturelle Angebote wie Besuche in Museen (Lenbachhaus, Neue Pinakothek, Deutsches Museum) bis hin zum Oktoberfest, dem größten und berühmtesten Bierfest der Welt, Ausflüge zur Wieskirche, nach Nymphenburg und Linderhof machten großen Eindruck auf die Jugendlichen. Aber auch im zwischenmenschlichen Bereich konnten sie in der Schule und bei ihren Gastfamilien ihre Fragen zu Land und Leuten, zu Verhaltensnormen usw. stellen, was dazu beitrug, sich besser kennenzulernen, festverwurzelte Vorurteile abzubauen, ohne dabei zu fürchten, die eigene Identität aufgeben zu müssen. Da sich die Anfragen für das Programm Lingua E verdreifacht haben, und damit die Aussicht auf Erfolg immer geringer wird, sollte man folgende Tips der BDP (Biblioteca di Documentazione Pedagogico, die als Nationale Agentur der EU beauftragt ist, die Anfragen zu sammeln und zu filtern) beachten: Das Projekt sollte sehr detailliert in Planung, Durchführung und Zielsetzung beschrieben, innovativ und natürlich europabezogen sein. Es sollte bisher keine finanzielle Unterstützung für ein Projekt erhalten worden sein. Man sollte einen Austausch vorschlagen mit weniger verbreiteten und weniger unterrichteten Sprachen. Ein anderer Vorschlag ist, seine Fühler in dem Land auszustrecken, wo man ein Projekt mit seiner Klasse durchführen möchte, um schon direkt vor Ort vorhandene Möglichkeiten zu evaluieren. Ein weiterer Tip der BDP ist das komplexere Programm: Comenius, das mindestens drei Länder einbeziehen muß. Ein Programm, das nicht so gefragt ist, aber über größere finanzielle Mittel verfügt. Schwierig bei allen Programmen ist die Einhaltung der mindestens 14 Tage - Klausel, die, sei es für den normalen Unterrichtsablauf, sei es für die Gastfamilien wegen ihrer Länge auf beiden Seiten oft zur Belastung wird. Ein kürzerer Aufenthalt dagegen würde ein möglichst gutes Kennenlernen des Gastlandes mit recht vielen Nuancen nicht garantieren. *Enrico Stolfi ist Lehrer am Liceo Scientifico L. da Vinci in Jesi, darüber hinaus Delegierter des Deutschlehrerverbandes ADILT. Per una città di provincia è una vera fortuna se non addirittura un privilegio riuscire ad allacciare un gemellaggio con una grande città tedesca. Se poi si tratta di Monaco, uno dei centri culturali più stimolanti l esperienza è davvero unica. Così è stato almeno per me e per i miei 12 alunni della 4E del Liceo Scientifico L. da Vinci di Jesi (indirizzo linguistico-sperimentale), appena reduci da un soggiorno a Monaco di Baviera tra il 2 ed il 15 ottobre. Tutto è iniziato per una scommessa: fare da cavia per il progetto Socrates all interno del mio istituto che era ancora nuovo a questo tipo di esperienze. Saltata la visita preparatoria, perché già da due anni eravamo gemellati con il Theodolinden-Gymnasium di Monaco, abbiamo presentato il nostro progetto e la relativa richiesta di finanziamento entro il 1 o marzo 1997, perché questi erano e sono i termini di scadenza imposti dalla Comunità per usufruire dei contributi europei. Titolo del progetto: Idiomi presupposti linguistici di una amicizia italo-tedesca, a significare l importanza che in questo progetto di scambio di classi doveva

11 SCHWERPUNKTTHEMA SCAMBI CULTURALI LINGUISTICO-CULTURALE CON FINANZIAMENTO EUROPEO rivestire, a mio avvviso, lo studio reciproco delle lingue italiana e tedesca nel loro abituale contesto culturale, vale a dire in situazioni di vita reale a scuola, in famiglia, in città ed in regione, simulate nella fase preparatoria in classe attraverso una mini settimana in lingua (MINISIL). Al termine del progetto di scambio mi attendevo dagli alunni l ampliamento delle loro conoscenze culturali e la rimozione di tradizionali, quanto radicati pregiudizi nei confronti del paese partner, nonché lo sviluppo di una più intensa motivazione allo studio del tedesco una volta ritornati in Italia. Posso dire con franchezza di aver raggiunto quasi tutti gli obiettivi. Dico quasi perché sono rimasti piuttosto marcati i contrasti in merito alle abitudini di vita, ai ritmi della giornata quotidiana. Il senso di adattamento dei nostri ragazzi è stato peraltro pari alla curiosità che animava il loro confronto con la nuova realtà. D altronde incontrarsi per conoscersi meglio non deve certo significare perdere la propria identità ma semmai arricchirla. La vivace curiosità dei ragazzi ci è sembrata proprio l arma vincente di questo gemellaggio. Curiosità che ha prodotto per esempio voglia di musei di arte moderna (Lenbachhaus e Neue Pinakothek) anche oltre le ore previste dal programma comune, forse segno di un esigenza di integrazione ad una formazione essenzialmente neorinascimentale dello studente italiano. La curiosità ha spesso prodotto domande e considerazioni, anche in metropolitana, o nella famiglia tedesca per cogliere più in profondità atteggiamenti di vita piuttosto peculiari dei loro partners poco curanti del mangiare ed in perenne movimento. Particolarmente avvincente la visita al Deutsches Museum, che non è stato visto solo come una immensa raccolta di spettacolari cimeli scientifici ma come un immenso laboratorio di fisica, chimica, storia dei trasporti ecc. in sintonia con lo spirito squisitamente pragmatico des deutschen Menschen. Lo stupore suscitato dalle splendide, anche se troppo cariche, chiese rococò (Ettal e Wieskirche) e dagli stucchevoli palazzi e castelli dei due grandi Ludwig (Nymphenburg, Linderhof) si è mantenuto nei limiti di una attenzione culturale per un fenomeno inconsueto per noi italiani e quindi più da conoscere che denigrare proprio perché troppo lontano dalla nostra cultura classicheggiante educata al senso della misura. Ed in questo clima, a noi italiani, per la prima volta forse, anche il rococò, almeno quello della Wieskirche, è sembrato leggero ed armonico. Nell esperienza di Monaco ovviamente non poteva mancare anche una full immersion nel leggendario regno dell Oktoberfest non alla ricerca però solo di sensazioni forti di tipo evasivo, ma anche e soprattutto per cogliere il senso di un mito che ha varcato i confini continentali, aiutati in questo anche da un questionario da noi predisposto per un confronto in famiglia a mò di intervista sulle peculiarità della più grande e famosa Bierfest auf der Welt. E per finire il mio breve Münchener Tagebuch, due parole su uno dei più grandi pregiudizi che certamente questo gemellaggio ha contribuito a rimuovere: la proverbiale freddezza dei tedeschi, fortemente temuta dalle ragazze durante il viaggio di andata e poi da loro clamorosamente smentita durante il viaggio di ritorno, carico invece di lacrime nostalgiche per il calore di un esperienza indimenticabile. A raccontare un gemellaggio Socrates - Lingua azione E, so di non essere stato il primo ma mi sento comunque uno dei non numerosi fruitori dei finanziamenti europei almeno fino a qualche mese fa. Ora la linea di tendenza è cambiata. A fronte di una domanda triplicata dalle singole scuole italiane i fondi previsti per Lingua Azione E risultano sempre più insufficienti ad accontentare tutte le richieste, proprio ora che la BDP (Biblioteca di Documentazione Pedagogica) di Firenze (l agenzia italiana incaricata di accogliere e filtrare le domande Socrates per conto della Comunità Europea) è riuscita con la sua campagna promozionale a raggiungere tutte le scuole italiane nell intento di stimolare l integrazione culturale tra i Paesi europei. 9

12 10 Gli italiani, si sente spesso dire dai media, non sfruttano abbastanza i fondi europei o perché non sanno o perché tendono a scoraggiarsi di fronte alla mole di lavoro burocratico da affrontare per usufruire dei finanziamenti previsti e che nel caso del Socrates coprono la metà delle spese sostenute per il gemellaggio. Tre sono, secondo i consigli della BDP, i requisiti per centrare l obiettivo del finanziamento in questo periodo di fortissima concorrenza fra le scuole italiane: 1) un progetto ben articolato ed originale; 2) non aver mai usufruito di un tale contributo; 3) realizzare uno scambio ove siano interessate le lingue meno diffuse e meno insegnate. Non è certo facile rispetto a questi criteri prevedere se il nostro progetto sarà approvato o no. Sembra invece più semplice arrivare al finanziamento se si passa attraverso la cosiddetta visita preparatoria tra insegnanti interessati al progetto per elaborarlo insieme in loco. Ovviamente non esistono certezze neppure seguendo questa procedura ma la probabilità è certamente più alta se si va prima a sondare il terreno nel paese dove si vuole realizzare poi il gemellaggio con la propria classe. Un altro consiglio spassionato che hanno dato anche a me dalla BDP per superare la concorrenzialità in merito a Lingua Azione E è quello di impegnarsi in un progetto più complesso: il COMENIUS che coinvolge obbligatoriamente almeno tre Paesi ma che a fronte di una scarsissima domanda concede fondi molto rilevanti. Perplessità non mancano anche da un punto di vista organizzativo. Per esempio non è sempre facile rispettare la forca caudina dei 14 giorni minimi per partecipare ad un progetto Socrates - Lingua Azione E, perché spesso le scuole tedesche (ma anche quelle francesi ed italiane) non se la sentono di fare il gemellaggio per un periodo così lungo in quanto l istituto ha spesso molti gemellaggi in contemporanea e la continuità didattica ne sarebbe fortemente penalizzata. Senza contare che l impegno in famiglia per più di 14 giorni risulta piuttosto gravoso e non tutti sono disposti a questo sacrificio. Peraltro proprio un tempo più lungo vissuto insieme favorisce la migliore conoscenza dell altra cultura in tutti i suoi aspetti e soprattutto nelle nuances che fanno spesso la differenza tra due popoli. Le carte da riempire per realizzare un Socrates sono certo tante e qualche problema di convivenza il gemellaggio lo può sempre creare, ma i vantaggi che se ne possono trarre su di un piano strettamente didattico e culturale sono molti di più ed assai significativi e spesso una scuola che ha attivato tali scambi viene addirittura preferita durante le iscrizioni ad un altra che non l ha presa in considerazione. Mi sento perciò di concludere dicendo che lo sforzo per realizzare uno scambio Socrates vale certamente la candela se vogliamo dare ai nostri ragazzi quella motivazione allo studio della lingua tedesca che se non nasconde le sue difficoltà conferma però anche il suo ruolo trainante nel processo di integrazione europea.

13 VORWORT ZUM AKZENTE-THEMA PRIMARSCHULE AKZENT PRIMARSCHULE Klaus Dorwarth* Die erste Nummer von war der Primarschule gewidmet. Die zweite Nummer will das Thema Primarschule wieder aufgreifen nicht als Schwerpunkt, sondern als Nebenthema, als Akzent. Den Begriff Akzent verwendet man im Deutschen auch in dem Ausdruck Akzente setzen, was soviel heißt wie richtungsweisend sein, also neue, gute Ideen haben, eine Orientierung für andere sein. Akzente setzen ist dort noch einfacher, wo man ein freies Feld vor sich hat, wo man in der Arbeit noch relativ große Freiheiten hat. Ein solches Feld ist der Fremdsprachenunterricht in der Primarschule. Vor sieben Jahren wurde das Gesetz verabschiedet, wonach alle Grundschüler ab der 2. Klasse eine Fremdsprache erlernen müssen. De facto beginnt der Fremdsprachenunterricht in den meisten Landesteilen allerdings erst in der 3. Klasse. (Im Trentino wird Deutsch ab dem Schuljahr 98/99 schon in der 1. Klasse obligatorisch!). Ein Jahr nach dem innovativen Gesetz wurden die Ausbildungskurse gestartet, mit denen man seither versucht, Grundschullehrer zu Fremdsprachenlehrern auszubilden. Der Ausbildungskurs kostet die Lehrer viel Mühe und Zeit, zumeist Freizeit. In die Praxis entlassen, sehen sich dann viele konfrontiert mit den eigenen sprachlichen Defiziten und methodisch-didaktischen Unsicherheiten. Anerkannt wird das Engagement von niemandem, weder von den Behörden noch von den Kollegen. Das Los eines Fremdsprachenlehrers ist also fürwahr kein leichtes. Nichtsdestotrotz ist die Tendenz steigend. Im Schuljahr 1995/96 erteilten Grundschullehrer landesweit Fremdsprachenunterricht, davon 321 Lehrer im Fach Deutsch. Im Schuljahr 1996/97 waren es bereits Lehrer, 335 davon im Fach Deutsch. Wie unschwer zu erkennen ist, hat sich die Zahl der Deutschlehrer in der Proportion nur minimal erhöht. Den Hauptzuwachs an neuen Fremdsprachenlehrern hat das Fach Englisch. In diesem für das Deutsche nicht so rosigen Kontext ist in den letzten Wochen und Monaten dennoch viel Ermutigendes geschehen. Im September, kurz vor Beginn des neuen Schuljahres, hat das Goethe-Institut in Senigallia (AN) ein 1-wöchiges Fortbildungsseminar für docenti coordinatori aus ganz Italien durchgeführt. Es war das erste nationale Netzwerk-Seminar, auf dem 18 italienische Kollegen methodisch-didaktisch vorbereitet wurden auf eine zukünftige Rolle als Aus-und Fortbilder in einem (zukünftigen) kapillaren Netz von Deutschlehrergruppen. Auch das IRRSAE Lombardia bietet seit Beginn des Schuljahres wieder regelmäßige Fortbildungstreffen für Primarschullehrer an. In Cagliari ist im November ein 500-Stunden-Kurs zu Ende gegangen, in dem zwölf Kollegen aus Sardinien über die Dauer eines Jahres intensiv an ihrer Qualifikation als Deutschlehrer gearbeitet haben. Und selbstverständlich sind auch die beiden Fachberaterinnen der Bundesrepublik wieder unermüdlich mit von der Partie gewesen. Zahlreiche andere Initiativen wären an dieser Stelle zu nennen, vor allem diejenigen der Lehrer, die versuchen, in ihrem Deutschunterricht kreativ zu sein und neue Akzente zu setzen. Bemerkenswert ist mit Sicherheit auch die jüngste Initiative des Erziehungsministeriums (MPI). Der Generaldirektor für die Primarschule, Dott. Carmelo Maniaci, hat dem Goethe-Institut in Aussicht gestellt, die 500-Stunden-Pakete zur Ausbildung von neuen Deutschlehrern zum großen Teil den Goethe-Instituten zu übertragen. 50 Stunden will sich das MPI vorbehalten, und zwar für den methodisch-didaktischen Teil. Die verbleibenden 450 Stunden Sprachausbildung soll man in Zukunft auch bei den Goethe-Instituten absolvieren können. Hoffen wir, daß diese Idee von Herrn Maniaci Wirklichkeit wird. 11 Das wäre sicherlich ein neuer Akzent für den Primarschulbereich. *Klaus Dorwarth ist Sprachlehrer am Goethe-Institut Rom und zuständig für den Primarschulbereich.

14 LOMBARDIA POLIGLOTTA? L AGGIORNAMENTO DEI DOCENTI DI TEDESCO ALLE ELEMENTARI Rosella Intrito* 12 Premesse Nell anno scolastico 1992/93 è stato avviato l insegnamento delle lingue straniere nella scuola elementare, previsto dai programmi didattici del 1985 e dalla legge di riforma del 1990; in Lombardia vengono insegnati sia l inglese ed il francese, che il tedesco e lo spagnolo. L innovazione persegue molti obiettivi per il bambino: permettere di comunicare con gli altri attraverso una lingua diversa dalla propria; aiutare ed arricchire lo sviluppo cognitivo offrendo un ulteriore strumento di organizzazione delle conoscenze; educare alla tolleranza e civile convivenza attraverso la comprensione di altre culture ed altri popoli. Per la scuola e per il Paese ci si propone di: ridisegnare verso una maggiore coerenza i percorsi di formazione linguistica delle giovani generazioni nella scuola dell obbligo; rinnovare la formazione di base per consentire ai giovani di affrontare in futuro il mercato del lavoro con competenze ed abilità adeguate; elevare il livello di conoscenza delle lingue straniere nell intera popolazione. In Lombardia sono stati reclutati e formati 56 maestri per l insegnamento della lingua tedesca a partire dall anno scolastico 1991/92 in corsi di formazione organizzati dal Provveditorato agli Studi di Milano (referente per la lingua straniera è l Ispettore Fulvio Ceffa) in collaborazione con l IRRSAE Lombardia e con la Pädagogische Verbindungsstelle del Goethe-Institut di Milano. Questi corsi hanno avuto una durata differenziata: 100 ore per i docenti in possesso di una buona competenza linguistica; 150 ore per coloro che evidenziavano ancora lacune da colmare e 500 ore per gli insegnanti provvisti di scarsissime conoscenze linguistiche. Un valido contributo hanno fornito in qualità di relatori anche formatori del PSLS, consulenti pedagogici della Zentralstelle für das Auslandsschulwesen in Italia e docenti-formatori esperti di scuole diverse. Tutti i maestri che hanno frequentato i corsi di formazione avevano, grazie alla loro pluriennale esperienza di insegnamento, familiarità con le problematiche didattico-educative della scuola primaria, non possedevano però in generale una specifica preparazione glottodidattica. *Rosella Intrito è esperta comandata all IRRSAE Lombardia Ecco allora che gli obiettivi del corso di formazione sono stati configurati non solo come linguistici, vale a dire di approfondimento e rinforzo delle competenze in lingua straniera, ma anche principalmente come glottodidattici, intesi cioè a fornire gli strumenti e le strategie più adeguate per l insegnamento della lingua tedesca a docenti di scuola elementare. A questi tipi di finalità sono ispirati tutti i contenuti selezionati; orientativamente: la competenza comunicativa le quattro abilità le discipline linguistiche teoriche di riferimento l approccio ludico la programmazione e la produzione di unità didattiche la definizione del curricolo di lingua straniera l educazione interculturale la riflessione sulla lingua l uso degli strumenti audiovisivi i testi scolastici ed i materiali integrativi e di supporto la verifica e le prove di controllo. L aggiornamento In considerazione di questi percorsi di formazione sia linguistica che glottodidattica differenziati, all IRRSAE Lombardia sono stati predisposti corsi di aggiornamento in servizio che hanno avuto attuazione a partire dall anno scolastico 1992/1993 e che sono continuati ininterottamente fino ad oggi (dunque per sei anni consecutivamente). Il modello proposto prevede incontri distribuiti nel corso di tutto l anno scolastico, con una cadenza quindi di circa 2 incontri al mese; questi iniziano a settembre e si concludono a maggio; le singole sessioni hanno una durata di tre ore ciascuna e si tengono di pomeriggio presso la sede dell IRRSAE Lombardia di Milano. L istituto fornisce oltre alle aule ed alle attrezzature tecniche, la possibilità di duplicazione dei materiali (sia cartecei che audio e video); provvede inoltre alla diffusione delle informazioni e alla certificazione dell aggiornamento svolto dai corsisti, valido sia ai fini del fondo di incentivazione che alla progressione di carriera. Il gruppo è composto mediamente da una ventina di insegnanti provenienti da tutta la regione.

15 AKZENT PRIMARSCHULE L ESPERIENZA DELL IRRSAE LOMBARDIA L itinerario proposto, articolato su aree professionali forti e non distinto per modelli di fruizione, è strutturato in modo da corrispondere, nella fruizione globale complessiva, al bisogno di sostegno espresso dai docenti formati; tale intervento, oltre a realizzare l ampliamento delle capacità di comunicazione nella lingua straniera dei docenti, per altro verso prefigura obiettivi di miglioramento della qualità dell insegnamento. La metodologia In questo senso si è puntato soprattutto alla attivazione di precise capacità operative relative alla programmazione di sequenze didattiche, alla scelta ed elaborazione di materiali per l insegnamento, all analisi, valutazione ed uso di mezzi e strumenti, nonchè all impiego delle diverse tecniche e strategie didattiche. In secondo luogo sugli interventi di informazione frontale prevalgono attività coinvolgenti quali i lavori di gruppo per l analisi e la realizzazione dei materiali didattici, testi, esercizi e stimoli per l interazione; le simulazioni di micro-attività direttamente trasferibili o adattabili alla situazione della classe: attività di animazione, manuali e interdisciplinari, l esecuzione di piccoli progetti, giochi. I corsisti non sono passivi fruitori dell azione formativa, ma sono chiamati ad assumere un ruolo attivo e partecipativo nell intervento di aggiornamento professionale. Gli scambi di esperienza, l esplicazione dei dubbi e dei problemi, la discussione ed il confronto continui, lungi dall essere marginali, sono parte integrante del corso e continuamente sollecitati al fine di aumentare consapevolezza e spirito critico e promuovere atteggiamenti di autonomia invece di indurre una dipendenza da esperti con la conseguente richiesta di ricette preconfezionate. In quest ottica un ruolo fondamentale è svolto dai corsisti che hanno usufruito di una formazione in servizio in Germania: borse di studio del Goethe-Institut, del PAD, della Comunità Europea nell ambito del progetto LINGUA. Essi infatti ripropongono ai colleghi le esperienze maturate nei seminari all estero; in veste di moltiplicatori favoriscono la circolazione delle informazioni e dei materiali, socializzano i risultati, li sottopongono ad una analisi e valutazione comune e stimolano la realizzazione di analoghe produzioni. Un indispendabile apporto è sempre offerto dal Goethe-Institut nella persona di Brigitte Gras Ferraresi, Luciana Kromberg, Germana D Alessio e da altri esperti-collaboratori IRRSAE che contribuiscono a precisare il quadro di riferimento scientifico-metodologico e a fornire concreti input per la prassi didattica. Un altro importante intervento, più finalizzato a completare ed ampliare il bagaglio delle conoscenze e competenze del docente stesso, è la presentazione e trattazione di argomenti inerenti alla civiltà ed alla cultura dei Paesi di lingua tedesca. I contenuti In ordine a questi diversi ambiti si possono individuare diverse tipologie di attività e di contenuti che si articolano come segue: 1. Interventi di esperti volti ad approfondire temi già trattati ed a proporne di nuovi come: l approccio ludico, comunicativo e multisensoriale; le canzoni e i Kunstlieder per l insegnamento del tedesco nella scuola primaria; l apprendimento linguistico tramite attività manuali; la produzione di strumenti audiovisivi come supporto alla lezione; l insegnamento della Landeskunde ; i metodi di controllo e valutazione delle prestazioni linguistiche. 2. Lavori di gruppo per: la didattizzazione di favole (per esempio: Hänsel und Gretel, die Bremer Stadtmusikanten, Frau Holle ed altre); la didattizzazione di brevi testi di facile lettura; la preparazione di materiale integrativo e di supporto ai libri di testo in uso (immagini illustrative, schede didattiche di ampliamento lessicale e di fissazione morfosintattica, test di verifica delle diverse abilità, brevi dialoghi e test orali ecc.); l elaborazione di Wochenpläne per il lavoro autonomo dell alunno; la dettagliata articolazione del curricolo di lingua tedesca per il primo, secondo e terzo anno d insegnamento della lingua tedesca. 13

16 SIAMO ARRIVATI AL CAPOLINEA..., MA SI PROSEGUE! OSSERVAZIONI SUL 2 O CORSO DI FORMAZIONE Mimma Siddi* Nell aggiornamento linguistico e culturale personale sono state affrontate prevalentemente tematiche legate all attualità; cito fra gli altri: i problemi connessi alla ricostruzione di Berlino, le mete turistiche privilegiate dai tedeschi, il sistema scolastico tedesco e le sue caratteristiche più innovative, gli sport e gli hobby più in voga. Ma anche aspetti prettamente culturali hanno trovato un loro spazio: per esempio la panoramica sulla letteratura e la cinematografia attuali in Germania, la storia recente della Germania dopo la seconda guerra mondiale e la situazione politica dopo la riunificazione. Il perfezionamento linguistico si attua durante il corso che si svolge per lo più in tedesco; nell anno scolastico 1996/97 però un sottogruppo è stato seguito dagli insegnanti del Goethe-Institut per un ulteriore azione di rinforzo linguistico poichè erano state evidenziate ancora lacune da colmare. La verifica del corso avviene in generale durante l ultimo incontro in plenaria ed i corsisti esprimono le loro valutazioni e le ulteriori esigenze di aggiornamento; si formulano poi anche proposte per l anno successivo. L insegnamento del tedesco, secondo i dati forniti dal Ministero della Pubblica Istruzione è impartito in Lombardia in almeno 108 classi di scuole elementari statali, e in 10 scuole nella sola Milano, sicchè questa ragione si colloca a pieno titolo al terzo posto in Italia per l insegnamento del tedesco alle elementari. Siamo quasi arrivati al capolinea, ma il viaggio prosegue. Mi referisco all esame finale del Corso di 500 ore 1, per insegnanti elementari, che intendono insegnare il tedesco ai bambini delle scuole elementari che si svolgerà la prossima settimana a Cagliari e che vedrà impegnati 12 docenti di ruolo, provenienti, non solo dalla città, ma anche dall hinterland e da paesi distanti oltre 50 km. dalla sede del corso. Mi sembra opportuno sottolineare la distanza chilometrica dal centro che ha affaticato e affatica tutt ora i maestri; mai è stata data risposta, da parte delle autorità preposte al buon funzionamento dei corsi, alle reiterate richieste di parziale esonero dall insegnamento avanzate dai corsisti. Nonostante ciò la frequenza è stata assidua e quasi totale, come pure l interessamento alle proposte didattiche progettate dal team dei docenti del corso, che ha lavorato con esemplare consonanza di intenti. I discenti del corso di tedesco sono consapevoli che, pur essendosi impegnati con molta energia nell affrontare i meandri insidiosi delle categorie grammaticali del tedesco, le costruzioni sintattiche uniche (rispetto alle altre lingue) e perciò affascinanti (ma con la certezza che il tedesco è così e non può essere altro, che non sfugge di mano quando lo si domina), dovranno affrontare ancora delle sfide, e questa volta, non di carattere linguistico, ma di tipo relazionale. Il viaggio prosegue e tocca diversi siti, diverse realtà socio-culturali e scolastiche, talvolta affidate a dirigenti scolastici che non si rendono conto che l Europa è vicina e che il plurilinguismo è una verità necessaria. La strada è in salita per l insegnante di tedesco che si vede sovrastato da quello di inglese e qualsiasi discorso pedagogico cade nel nulla, di fronte alla richiesta unilaterale di inglese. Altro motivo di ansia è determinato dal timore di dimenticare ciò che si è appreso; timore più che giustificato, per tutte le discipline, finchè non si ha l opportunità di esercitarle. Sarebbe auspicabile che il Ministero non sottovalutasse questo problema e predisponesse, per gli insegnanti in attesa di nomina nella nuova disciplina, dei corsi di rinforzo e di arricchimento per tutte le lingue, ripetuti e frequenti. *Mimma Siddi è coordinatrice e docente nei corsi di formazione di lingua tedesca 1 Data del corso: dal 3 ottobre 1996 al , istituito con D.P. n del , tenutosi a Cagliari presso la D.D. di Via Stoccolma, nella sede di Via Garavetti.

17 AKZENT PRIMARSCHULE DI LINGUA TEDESCA DI 500 ORE PER INSEGNANTI ELEMENTARI A CAGLIARI Gli insegnanti dell attuale corso di formazione (ma anche quelli del primo, datato / , ormai immessi nell insegnamento del tedesco) hanno dato il massimo, come impegno, attenzione e partecipazione. Sono stati sempre protagonisti del loro apprendimento e, perciò, consapevoli delle difficoltà da rimuovere e delle imperfezioni da limare e rifinire. Hanno lavorato preferibilmente in gruppo, con notevole affiatamento, senza che l uno togliesse spazio all altro (atteggiamento quasi assente a livello elementare), con spirito di collaborazione e di aiuto reciproco, con dedizione alla disciplina, sempre trattata con rispetto per la sua grande valenza e per il grande patrimonio di cultura che veicola. Ciononostante anche la lingua tedesca può essere dimenticata, se trascurata o se, come nel nostro caso, non si è lasciato tempo all assimilazione (il corso si è svolto in appena 13 mesi!). 500 ore di formazione sono poche, se teniamo conto del fatto che gli insegnanti sono quasi tutti principianti e devono scoprire ancora che tedesco è bello, prima che ti prenda, ti impegni, diventi una conquista graduale. Per una formazione completa il corso deve essere articolato in diversi settori: a) l aspetto linguistico puro da acquistare ex-novo; b) la competenza comunicativa da raggiungere, unitamente all aspetto culturale; c) la competenza glottodidattica da conseguire e da inserire nel quadro più ampio della competenza didattica generale. Per quest ultimo aspetto si è insistito sui metodi più moderni di provenienza germanica, approcci e strategie, tecniche e abilità facili da inserire, in modo ludico, nel processo di insegnamento/ apprendimento. Notevole è stato, in questa fase, l apporto della consulente didattica del governo tedesco, signora Lucks, che ha vivacizzato, con una miriade di materiali, le ore di lezione (60 complessive) a lei destinate. Altro punto rilevante è stato l inserimento della preparazione di un curriculum di lingua tedesca, da includere nella programmazione didattica, che ha seguito un percorso per unità didattiche, collegate l una con l altra, con definitivi obiettivi, non solo linguistici, ma anche comportamentali. A quest ultimo tema i corsisti si sono adoperati con perseveranza e in forma ludica (soprattutto al momento della scelta del materiale da proporre per stilare una tesina da portare all esame). In questo lavoro è emersa tutta la capacità didattica del gruppo, la sagacia nel porgere ai bambini gli avvertimenti scaturiti durante il corso a livello adulto, la creatività e la gioia di fare. Il lavoro si è svolto a coppie o in gruppo di 4 persone e ciascun elemento faceva a gara nel proporre canti, giochi, dialoghi, esercitazioni di rinforzo, prove di verifica pertinenti al tema dell unità prescelta. Si è creato un vero laboratorio di idee, di proposte operative, di risultati. La tesina verrà discussa, rigorosamente in tedesco, durante le prove d esame. Il team dei docenti si è ricomposto, pressochè invariato, come quello del 1 o Corso di Formazione, in quanto ritenuto valido, molto affiatato, sempre disponibile ad un confronto e ad una unione di intenti, fin dalle prime fasi di progettazione. È costituito dalle insegnanti: Gabriela Piwecki, e Anke Gabrielsen (per lo sviluppo dell approccio comunicativo e culturale, per la conversazione), Marinella Marini, per l approccio alla lettura, Mimma Siddi, per lo sviluppo della competenza glottodidattica e il curriculum in lingua tedesca, nonchè per la preparazione delle tesine. Questa suddivisione dei ruoli non sempre è stata rispettata; atteggiamento rivelatosi positivo, per le informazioni che passavano dall una all altra, vivacizzando l insegnamento. La Direzione del corso è stata affidata al dirigente scolastico, M. Pia Deiana, che interverrà come presidente nella commissione d esame. Per esprimere il mio grazie ai corsisti, a cui va il merito di aver portato a termine con entusiasmo anche questo secondo corso, vorrei prendere in prestito parole dal libro di Fernando Savater A mia madre mia prima maestra (Laterza) che così recitano: «La mia ammirazione per maestre e maestri non ha la pretesa di un adulazione opportunistica. Li considero innanzitutto la categoria più necessaria, intrepida e generosa, la più civilizzatrice di tutti noi...» Per concludere con parole mie, non così elevate, potrei aggiungere: «Chi, se non le intrepide maestre (e un maestro), può impegnare tutte le sue forze pur di imparare (sia pure con qualche errore) il tedesco in appena 500 ore?» 15

18 IN EUROPA BAMBINI POLIGLOTTI L INSEGNAMENTO DELLE Gerardo Garzone* Con i soliti disguidi, anche quest anno scolastico sono iniziati i corsi di lingua straniera. 16 Da quando è stato introdotto l insegnamento della L2 nella Scuola Elementare (a.s. 92/93), si può veramente dire che siamo entrati in Europa. I bambini hanno accolto questa novità con entusiasmo e senza alcun pregiudizio: per loro è indifferente quale lingua si apprende; più importante è, per loro, come la si apprende: è il metodo che fa la differenza! E così, anche una lingua come il tedesco considerata difficile (almeno dagli adulti!), per loro diventa un gioco... da bambini, appunto. Il fatto che non si debba essere legati al banco per tutta l ora e che ogni tanto si possa sgambettare, il fatto di poter talvolta alzare la voce e si possa cantare senza sentirsi dare dello stonato, il fatto di poter scegliere, in alcuni momenti, l attività da svolgere (attività libere, laboratori di apprendimento ecc.), il fatto di poter soddisfare, all interno della lezione ed integrata nel processo di apprendimento, l immensa voglia di gioco, tipica di questa fascia di età, tutto questo rende la lezione di tedesco meno ingessata e quindi più attraente. È vero che spesso, in questo modo si corre il rischio di caos, ma questo fa parte del gioco. Il bambino apprende questa lingua difficile in modo vivo e poco scolastico: è vero, non saprà molto di grammatica e di eccezioni (come i ragazzi di cui parlava don Milani in una lettera ad una professoressa ), ma in compenso sarà in grado di entrare in comunicazione con gli altri, il che è lo scopo fondamentale dell apprendimento di una lingua. Merito di questa piccola, ma significativa rivoluzione va, oltre che all apertura e alla disponibilità al cambiamento degli operatori in campo, anche al valido supporto di coloro che, in enti come il Goethe-Institut o l IRRSAE, si prodigano per aggiornarci e fornirci di sussidi e materiali didattici più diversi. L incontro di Senigallia, organizzato dal Goethe-Institut dall 8 al 12 settembre scorso, è stato uno di questi momenti di scoperta, di iniezione di nuovi stimoli e di immissione di rinnovato entusiasmo nel lavoro che facciamo. Speriamo si ripetano. *Gerardo Garzone ist Primarschullehrer in Sulbiate (MI) und docente coordinatore für Deutsch als Fremdsprache Renzo Tonolo* Ho avuto la fortuna, posso dire, di partecipare nello scorso settembre al seminario di Senigallia. Il seminario, patrocinato dal Ministero della Pubblica Istruzione, organizzato dal Goethe-Institut Rom, è stato condotto da Dieter Kirsch e Patricia Chighini, ed era rivolto ad insegnanti elementari coordinatori di lingua tedesca. Nelle giornate di lavoro, che hanno visto la partecipazione anche delle consulenti didattiche Dagmar Lucks e Karin Hartmann, si è fatto il punto sulle modalità di individuazione di possibili percorsi didattico-metodologici per l apprendimento precoce della lingua tedesca. Gli stimoli e gli spunti di riflessione ci sono giunti principalmente dallo studio degli atti di vari simposi svoltisi nell ultimo decennio a Norimberga. Gli Orientamenti di Norimberga si configurano infatti come proposta di un percorso per l apprendimento precoce delle lingue straniere. Sono il frutto di varie esperienze nazionali e traggono il punto sulla situazione dell insegnamento delle lingue straniere nella scuola elementare, in un momento in cui tutta la scuola di base europea nel suo complesso è oggetto di grande attenzione ed è teatro sicuramente di cambiamenti di notevole portata. È ormai acquisito infatti che l insegnamento delle lingue straniere rappresenta una svolta di grande valore pedagogico e culturale. Tale insegnamento arricchisce le opportunità per lo sviluppo delle competenze linguistiche, stimola la conoscenza interculturale, e si configura come risposta alle sollecitazioni provenienti dalle stesse politiche comunitarie per la formazione del futuro cittadino europeo. * Renzo Tonolo ist Primarschullehrer und docente coordinatore in Modena.

19 LINGUE STRANIERE COME SVOLTA PEDAGOGICO-CULTURALE AKZENT PRIMARSCHULE La visita inoltre degli insegnanti tedeschi nella mia scuola ha infine coronato l esperienza e posto le basi per l organizzazione dell ospitazione di una scolaresca di Fürth. Il riscontro di questa attività per gli alunni e per i genitori è stata positiva innanzitutto per lo stimolo ricevuto. Al momento è in fase di organizzazione un corso di tedesco presso la scuola media dove si iscriveranno i miei alunni. Naturalmente anche questa ultima circostanza ha favorito il consenso verso il tedesco ed ha contribuito a rassicurare i genitori sulla continuità. 17 All interno di questo quadro di riferimento, estremamente dinamico, a Senigallia è stata posta una particolare attenzione anche alla formazione ed all aggiornamento degli insegnanti di lingua tedesca. Gli insegnanti elementari presenti al seminario, provenienti da quasi tutte le regioni d Italia, hanno affrontato in prima istanza il confronto sulla didattica dell insegnamento della lingua straniera, hanno segnalato infatti che sul territorio nazionale poche sono ancora le offerte di aggiornamento e che le difficoltà amministrative per ottenere il permesso di partecipazione ad iniziative di formazione sono talvolta insormontabili. Soprattutto essi hanno lamentato il forte pregiudizio ancora presente tra i genitori degli alunni della scuola elementare verso le lingue ritenute minoritarie, tra cui evidentemente anche il tedesco. Tali pregiudizi sono in parte superati per la credibilità professionale dell insegnante di tedesco e per le positive risposte riscontrate negli alunni in ordine al loro entusiasmo ed alla loro curiosità nell affrontare l apprendimento di una lingua considerata dagli adulti difficile ed ostica. Personalmente ho visto crescere sensibilmente il consenso dei genitori dei miei alunni anche in concomitanza dell attivazione di una corrispondenza epistolare con classi di una scuola elementare di Fürth (Norimberga), dove si insegna l italiano come lingua straniera. L esperienza personale che ho brevemente descritto, che trova spazio grazie soprattutto all occasione di aggiornamento offertami dal Goethe-Institut, ha indubbiamente indotto negli alunni e nei genitori una maggiore consapevolezza delle motivazioni socioculturali che concorrono nello sviluppare un interesse nell apprendere una lingua straniera. Questa modalità di approccio alla lingua straniera, che ho privilegiato, ha avuto ripercussioni positive evidentemente anche nella conoscenza di affinità e di diversità di una cultura lontana dalla nostra, ed ha avviato un graduale processo di accettazione del diverso. In questa direzione ed in questo specifico ambito il seminario di Senigallia ha offerto a noi insegnanti positive sollecitazioni. L apprendimento delle lingue straniere può avvenire anche attraverso un percorso di educazione interculturale: può sostanziarsi nell attenzione delle differenze tra le lingue, come occasione per valorizzare atteggiamenti di ascolto, di reciprocità e di relativismo culturale. L insegnamento delle lingue straniere include allora inevitabilmente tematiche dalle quali, come educatori, non possiamo prescindere: quelle relative alla legalità, ai diritti della persona, alla mondialità, alla pace ed al superamento di una mentalità di etnocentrismo.

20 VERANSTALTUNGEN UND 18 Goethe-Institut Genua Das Informations- und Weiterbildungsangebot der Pädagogischen Verbindungsstelle des Goethe-Instituts in Genua richtet sich insbesondere an UniversitätsdozentInnen, DeutschlehrerInnen und StudentInnen aus den Regionen Ligurien und Toskana. Für die Monate Januar bis Juni 1998 sind folgende Fortbildungskurse geplant.* Fortbildungskursei Kurs 1 Literatur im Unterricht Deutsch als Fremdsprache: ein Vorschlag zur fächerübergreifenden Arbeit In der Auseinandersetzung werden Brücken zwischen Kulturen geschlagen. Hier soll gezeigt werden, wie interdisziplinäre Arbeit den interkulturellen Vergleich ermöglicht. Dabei soll auch die Frage der Aktualität literarischer Texte vertieft werden. Im Mittelpunkt stehen deutsche und italienische literarische Texte und Autoren des 20. Jahrhunderts. REFERENTEN: G. VERDONA, DEUTSCHE SCHULE GENUA/M.CANTINO, ISTITUTO FERMI, GENOVA TERMIN: MITTWOCH, 25. FEBRUAR UHR ORT: ISTITUTO PROFESSIONALE F. MARTINI VIA GALILE 11, MONTECATINI TERME Kurs 2 Seminarreihe Deutsche Didaktik 1. Seminar: Linguistische Theorien und Didaktik der Deutschen Sprache: Erfahrungen aus 30 Jahren Hier wird Gelegenheit zur Diskussion über neuere linguistische Theorien gegeben. Ausgangspunkt sind die Ergebnisse aus 30 Jahren linguistischer Studien und methodischer Praxis. Die von der Didaktik im Unterricht Deutsch als Fremdsprache innovativ eingeschlagenen Wege sind auf bahnbrechende Erkenntnisse in der Sprachforschung zurückzuführen. Der Überblick über diese Entwicklungen ermöglicht eine kritische Auseinandersetzung mit ihnen und damit die Diskussion über neue Wege. REFERENTIN: EVA THÜNE, UNIVERSITÄT BOLOGNA 1. TERMIN: MONTAG, 2. MÄRZ UHR ORT: GOETHE-INSTITUT GENUA 2. TERMIN: FREITAG, 20. MÄRZ UHR ORT: ISTITUTO TECNICO A. VOLTA, VIA ROMA 75/77, BAGNO A RIPOLI (FLORENZ) Seminar: Curriculumsplanung: Die Textsorte als Strukturelement für einen lernerorientierten Unterricht Das Seminar möchte sich der Frage stellen, ob und wie lernerorientiertes Lernen und Lehren planbar und strukturierbar ist. Ein neuer Ansatz in der Curriculumsplanung ermöglicht LehrerInnen und LernerInnen gelenkte Offenheit. REFERENTIN: MARIE A. RIEGER, GOETHE-INSTITUT GENUA 1. TERMIN: FREITAG, 17. APRIL UHR ORT: ISTITUTO TECNICO A. VOLTA, VIA ROMA 75/77, BAGNO A RIPOLI/FI) * Sie werden rechtzeitig informiert, sollten sich Terminänderungen ergeben! 2. TERMIN: DIENSTAG, 21. APRIL UHR ORT: ICIT, VIA G. CARDUCCI 38, IMPERIA Kurs 3 Europaprojekt-Schultheater in Prato Die Kurse behandeln die Didaktik des Theaters für Deutsch als Fremdsprache im interkulturellen Vergleich. Es handelt sich also um die Fortsetzung der im Herbst 1997 begonnenen Reihe zu diesem Thema. 3. Seminar Die Arbeit auf der Bühne Hier geht es um die szenische Umsetzung des Theatertextes. Es werden sowohl die sprach- und interpretationsspezifischen, als auch die technisch-organisatorischen Aspekte der Arbeit auf der Bühne behandelt. REFERENT: GEBHARD ZINßER, DEUTSCHE SCHULE GENUA TERMIN: MITTWOCH,11. MÄRZ UHR ORT: ISTITUTO PORTA ROMANA, PORTA ROMANA, FIRENZE In Zusammenarbeit mit IRRSAE Toscana 4. Seminar Theatertext und Didaktikdie zielbewußte Auswahl Diese Veranstaltung findet im Herbst 1998 statt.

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